La fusione perfetta (di Nicolò Migheli)

Ci saranno fior fiore di costituzionalisti che diranno che sto scrivendo cose inesatte o mandigos de memoria (fantasie) come si dice qui da noi; però è incontestabile che la Sardegna dal 29 novembre 1847 vive in uno stato di illegittimità giuridica. La Perfetta Fusione con gli stati di terraferma dei domini savoiardi venne voluta da pochi notabili cagliaritani e sassaresi. Non vennero convocati gli Stamenti, unico organo giuridico deputato alla abolizione del Regno di Sardegna, non vi fu nessun plebiscito. L’atto fu arbitrario, un colpo di stato si direbbe oggi. Gli stessi autori, come Siotto Pintor, ebbero a pentirsene qualche mese dopo. Se gli accordi internazionali hanno ancora senso, allora il trattato del 17 febbraio 1720 firmato all’Aja, con cui la Spagna cedeva all’Austria la Sardegna e a sua volta la passava ai Savoia, è stato disatteso. Una clausola imponeva il rispetto delle leggi e delle consuetudini del luogo. Di conseguenza, in punta di diritto, Filippo VI di Spagna è l’unico sovrano legittimo dell’isola. Non è che sia meglio della Repubblica Italiana, ma tant’è.

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