Parole e significato nel lessico postfascista (di Gabriella Lanero)

“Le parole sono pietre”, scrive Rosamaria Maggio nel suo articolo del 22 ottobre su questo sito, a proposito della parola “nazione”, il cui uso nella formula “Governo della nazione”, da parte della Presidente del Consiglio e dei suoi portavoce, è da “attribuire ad una precisa scelta politico-linguistica”.

Sentir parlare di “nazione” rimanda, se in bocca ai Fratelli d’Italia”, a “nazionalismo”. È il contesto ideologico che dà il significato. Così si legge nell’articolo di Tonino Dessì pubblicato il 23. “Nel lessico della destra italiana il termine “Nazione” è storicamente connesso a orizzonti “nazionalistici” sul piano delle relazioni internazionali, è sempre stato usato sul piano sociale interno come evocazione di un interesse supremo al quale sottomettere ogni confronto o peggio conflitto sociale […]”.

Ed è allora altrettanto esplicita la scelta di denominare il Ministero (ex Sviluppo economico) delle Imprese e del Made in Italy, scelta che identifica lo sviluppo economico con l’interesse delle imprese. Dei grandi marchi per i cui interessi si occultano le catene di appalti e subappalti e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori.

Cosi come quella di Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il nome non lascia dubbi sul significato, dato che nel ruolo di Ministro è collocato quel Giuseppe Valditara che ha contribuito alla riforma della scuola del centro-destra, cioè alla riduzione del diritto di tutti all’istruzione con i tagli di fondi, di classi, di personale, di strutture. E allora smettiamo di interrogarci, come gli opinionisti nei talk show televisivi, su che cosa farà il ministero dell’Istruzione e del merito o della famiglia e della natalità o della sovranità alimentare o su che cosa intende Fontana per “diversità”.

“Come sappiamo ormai troppo bene, a destra hanno chiaro quel che vogliono, e lo dicono. In quella che si presenta (e mistifica) come sinistra, no.” ci invita a riflettere Marco Rovelli sul Manifesto del 24-10-2022, nell’articolo “Le carte truccate di un lessico che punta all’egemonia culturale”.

La sinistra non dice parole chiare, discute sui significati, non si unisce nei fatti

Mi viene da pensare ai capponi di Renzo che si beccano fra loro senza opporsi a chi li trasporta a testa in giù. O peggio, alle rane dentro la pentola nell’acqua ormai calda: “chissà cosa sarà, stiamo a vedere, forse non fa così male…” e finiscono bollite

Lessico postfascista (di Tonino Dessì)
Primo Levi e due tazzine di caffè (di Roberto Paracchini)

Discussion

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    Gianni Pisanu — 25/10/2022 at 17:47

    Scrivo mentre seguo il dibattito sulle dichiarazioni del presidente del consiglio. Per la precisione tento di seguirlo poiché da tutte le reti tv i lavori della camera sono ignorati in quanto tutta l’attenzione e il tempo è destinato al commento inginocchiato del discorso presidenziale. A malapena nel teleschermo appaiono frammenti miniaturizzati degli interventi dei deputati, mentre viene dato spazio a immagini e voci dagli studi dove gli ospiti, scelti con oculatezza – quanti voltagabbana però- si dilungano sul mirabolante discorso intravedendo luminosi orizzonti. Ho provato a saltare sui diversi canali, ma tutti privilegiano la chiacchera in studio a scapito del dibattito in parlamento, praticamente oscurato. Cosa grave sempre, e gravissima nelle reti Rai1 e RaiNews24.
    Non mi addentro su forma e contenuti, ma su come sia avvertibile a occhio nudo una corsa al posizionamento che deve insegnare qualcosa. Arruolo il complesso dell’informazione televisiva nella galassia alternativa alla Sinistra, in quanto largamente espressione di centri di potere che la Sinistra la combattono con tutti i mezzi e che per raggiungere lo scopo trova tante brave persone – per dirla con Berlusconi- che pagherebbero per vendersi. In questo dalla destra c’è da imparare: la metà compattezza che la distingue nelle peggiori cause, come quella di sabotare la democrazia oscurando e inquinando il dibattito politico. Compattezza che a Sinistra, anzi presso le sinistre -troppe- non viene contemplata per ricuperare il ruolo di rappresentanza e difesa dei propri ideali di uguaglianza pace libertà e giustizia.
    C’è a reppplica …
    Gianni Pisanu

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