https://youtu.be/6KzH1g2N6A4/t=22

 

30 Aprile 2021 ore 18:00

“1921 fondazione del PCd’I e del Psd’Az”

Cento anno dopo, il lascito di Gramsci, Lussu, Laconi e Melis.

 
in questo ultimo incontro del ciclo di webinar si parlerà di Emilio Lussu, partendo dal libro di Italo Birocchi, professore ordinario di Storia del diritto medioevale e moderno presso l’Università La Sapienza di Roma

“Emilio Lussu giurista”

 
intervengono
Giuseppe Caboni, avvocato, studioso dell’Istituto Emilio e Joyce Lussu
Rosamaria Maggio, avvocata, insegnante di Diritto
Andrea Pubusa, avvocato, docente di Diritto amministrativo (Università di Cagliari)
Piero Sanna, docente di Storia moderna  Facoltà di Scienze Politiche(Università di Sassari)
Luisa Sassu, funzionaria della P. A., dirigente ANPI Cagliari
coordina Gabriella Lanero, socia della Scuola di cultura politica Francesco Cocco
 
 

Lussu giurista? È la domanda di apertura nel Prologo del libro.

Non è usuale considerare Emilio Lussu sotto l’angolazione giuridica. Gli interrogativi si affollano: perché si avviò allo studio del diritto? Come intraprese la via dell’avvocatura, che allora racchiudeva un’élite prestigiosa, intermediaria tra istituzioni e società civile? In che modo utilizzò il bagaglio di preparazione nelle tormentate vicende del primo dopoguerra e dell’avvento del fascismo? E in conclusione: lo si può definire un giurista? Non vale di discettare di etichette, ma di certo, come in tutte le cose che ha fatto, Lussu ha interpretato a modo suo e da protagonista anche la dimensione giuridica.

Lussu non pensò mai di salire in cattedra, spiega l’autore nell’Epilogo “era più interessato a proporre nella pratica una figura alternativa, quella del militante democratico. La democrazia è lotta, che può ricorrere ai mezzi violenti nei casi estremi in cui bisogna fronteggiare una dittatura. Per il resto usa le armi del diritto: e dunque la libertà di manifestazione del pensiero , di associazione, di riunione, di domicilio“.

E se di “un’etichetta” in qualche modo abbiamo bisogno, Birocchi la ricerca e la analizza: “Il democratico non è un professionista della politica[…] è un militante e bisogna essere militanti del diritto: usandolo democraticamente e combattendo per espanderlo in senso democratico”.

(di G. Lanero)



Dalla recensione di Andrea Pubusa su Democrazia Oggi

http://www.democraziaoggi.it/?p=6810

Il libro di Italo Birocchi ha il pregio di delineare questa grandezza dell’Uomo di Armungia, anche in un campo in cui in apparenza non eccelse, il mondo giuridico. Al contrario, Italo fa emergere la figura di un giurista vero, inteso come persona che lotta per il diritto dei ceti subalterni, come singoli e come classe, e di un intero popolo oppresso.

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