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La libertà di stampa soffre in un mondo che va dimenticando la cultura dei diritti (di Antonello Murgia)

L’International Federation of Journalists ha comunicato (fig. 1) che nel 2021 i giornalisti uccisi sono stati 47, l’anno scorso 67, mentre nel 2023 che per questo è stato definito l’anno orribile della libertà di stampa, sono balzati a 120 anche a causa della mattanza di Gaza dove ne sono morti 75 cioè quasi 2/3 del totale riconosciuto.

Non è un caso che siano morti soprattutto là dove maggiore è in questo momento l’abuso del potere. E va ricordato che la cosa non dipende solo dai bombardamenti indiscriminati: i giornalisti sono stati uccisi anche per il lavoro che svolgevano e mentre indossavano i giubbotti che li qualificavano come stampa.

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Libertà di stampa e di opinione, censura e autocensura (di Rita Sanna)

Nell’incontro del 1° febbraio scorso ci siamo occupati di libertà di stampa e libertà di opinione. Esse vanno insieme e fanno parte della sostanza del vivere democratico nella società, in una società di eguali dove nessuno ha il diritto di imporre, con la prepotenza o con l’inganno, il proprio pensiero, la propria visione del mondo agli altri.
Abbiamo, a questo proposito, dei riferimenti molto importanti.
L’articolo 21 della nostra Costituzione ci dice che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” e che “la stampa non può essere soggetta a autorizzazioni o censure.”

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“Note a margine” Convegno del 1° febbraio 2024 (di Gianni Pisanu)

 

Vorrei dire qualcosa, non per criticare qualcosa che oggi c’è, ma per pensare a qualcosa che non c’è più o che non c’è mai stata e che il popolo italiano, e per lui la classe dirigente italiana, non è stato capace, diciamo, di darsi.

 Mi riferisco all’organizzazione della vita dei partiti politici, che era stata indicata come strada da percorrere dai Padri Costituenti, una regolamentazione affinché i partiti avessero una vita ordinata e fossero veicolo per la formazione di una opinione pubblica democratica.

Negli ultimi 10 anni c’è stato un tentativo di farlo,

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“Sulla libertà di stampa” di Roberto Loddo

Una delle cose che noi del manifesto sardo ripetiamo come un mantra è che i giornalisti e le giornaliste non dovrebbero limitarsi al dovere di garantire la correttezza dell’informazione.

Il dovere è anche quello di costruire il senso della solidarietà su sé stessi e su chi legge. La stampa non è un privilegio di chi costruisce l’informazione, perché può diventare uno strumento di formazione culturale e politica delle persone, dei cittadini. Perché questo elemento è importante e perché è connesso alla libertà di stampa, di opinione e di censura? È stato Luigi Pintor il primo giornalista che mi ha fatto capire questa sottile connessione.

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“ Memoria, libertà di opinione e censura” di Gabriella Lanero


Recentemente, nel corso dell’assemblea dibattito “Libertà di stampa, libertà di opinione, censura”, abbiamo parlato della stampa come strumento d’informazione e di formazione culturale e politica delle persone, dei cittadini. Vorrei ricollegare questo aspetto alla funzione dell’ istruzione e della formazione delle coscienze nella scuola, parlando di un caso attinente al tema della libertà di opinione, della sua libera espressione e della censura.
Nelle giornate precedenti la Giornata della Memoria, la Direttrice dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio

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Lettera di Matteo Meloni per l’incontro su “Libertà di stampa, libertà di opinione, censura”


Carissimi,

Sono estremamente dispiaciuto di non poter prendere parte alla necessaria e quanto mai importante iniziativa organizzata per la giornata odierna della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, in collaborazione con l’ANPI. L’improvvisa nascita pre termine di mio figlio, venuto al mondo questa mattina, mi costringe a non essere lì con voi per ragionare sullo stato desolante della libertà di stampa nel nostro Paese. Saluto chi prenderà parte all’iniziativa

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giovedì 1 febbraio  2024 ore 17.30

Libertà di stampa, libertà di opinione, censura

Alla Fondazione di Sardegna, via San Salvatore da Horta 2, ore 17.30

“Libertà di stampa, libertà di opinione, censura”.

La Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco” di Cagliari e l’ANPI organizzano l’assemblea dibattito “Libertà di stampa, libertà di opinione, censura”.

Introduce                     Fernando Codonesu
Coordina                       Rita Sanna

Intervengono
Roberto Loddo             Manifesto Sardo
Matteo Meloni              giornalista
Antonello Murgia         ANPI

In presenza e in diretta video sul canale youtube:
https://www.youtube.com/channel/UCAxsRLM4nvpmFjUGA0CDUug

Cari soci,
secondo l’ultimo rapporto di RsF (Reporter senza Frontiere) l’Italia presenta diversi problemi relativi alla libertà di stampa e di opinione, perché occupa il 41° posto sui 180 paesi del mondo presi in considerazione.
Insomma, non è solo un problema di agibilità politica del ruolo dei giornalisti, si tratta di un problema più grave che tocca le libertà civili e i diritti garantiti dalla Costituzione, l’art. 21, che sancisce la “libertà di pensiero e di espressione, nonché la libertà di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Se si tiene conto dell’Europa a 27, ciò significa che occupiamo una posizione che ci colloca ampiamente al di fuori dello scenario geopolitico europeo, e fuori comunque dai primi quaranta paesi del mondo.
Giova osservare quali siano i criteri di giudizio utilizzati da RsF per classificare la fruizione di tali libertà e diritti. Si tratta dei seguenti cinque parametri, invero piuttosto rappresentativi, che rispecchiano le politiche dei singoli paesi: pluralismo, indipendenza dei media, ambiente e autocensura, struttura legislativa, trasparenza e infrastrutture.

In effetti negli ultimi cinque anni abbiamo occupato i seguenti posti nella classifica mondiale:

2019         43       Conte II
2020         41       Conte II
2021          41       Conte II/Draghi
2022         58       Draghi/Meloni
2023          41       Meloni

Questo significa che tali problemi non riguardano solo l’ultimo governo Meloni, anche se la situazione si sta complicando e aggravando ulteriormente.
Va detto che nel 2023, con riferimento all’Europa, i paesi dove la libertà di stampa e di espressione è messa peggio sono la Grecia, che occupa la posizione n. 108, Malta n. 84 e Ungheria n. 72, ma questo dato non ci deve consolare.
Infatti, se consideriamo la tendenza in atto nei media italiani, dove l’attuale governo occupa costantemente ogni luogo di comando e di decisione sia con riguardo alla carta stampata che alla TV, con le ultime intimidazioni e gli attacchi violenti nei confronti di chi esprime posizioni differenti e critiche nei confronti del governo, il pericolo della restrizione permanente di tali libertà costituzionali va denunciato a voce alta e con tutta la nostra energia.
Fanno parte di questo piano governativo sguaiato e vendicativo le querele nei confronti di liberi cittadini come Saviano, così come nei confronti di Report e del suo conduttore Sigfrido Ranucci, di Otto e mezzo di La7, e ancora in questi ultimi giorni nei confronti del quotidiano la Repubblica e di tanti altri.
Questo governo autoritario come non mai dall’avvento della Repubblica non accetta posizioni divergenti rispetto alla narrazione che questa destra ci propina e esercita una continua feroce intimidazione nei confronti di chi “osa” esprimere idee e pensieri critici verso il suo operato, a partire dalla descrizione giornalistica e di inchiesta dei fronti di guerra, come l’Ucraina, la Palestina e ora il Mar Rosso e il canale di Suez.
E’ in questo quadro che come Scuola di cultura politica e Anpi organizziamo un’assemblea dibattito il prossimo 1° febbraio presso la Fondazione di Sardegna, auspicando la massima partecipazione e condivisione.
Un caro saluto
Fernando Codonesu

martedì 19 dicembre  2023 ore 17.30

Premierato e conseguenze sul sistema democratico

Alla Fondazione di Sardegna, via San Salvatore da Horta 2, ore 17.30

Il premierato di Meloni va respinto completamente.
I riflessi di questa riforma “eversiva” della Costituzione attengono alla stessa forma repubblicana dell’Italia. La forma repubblicana, la repubblica parlamentare, come prevista nella nostra Costituzione, a rigore non potrebbe essere cambiata neanche dalle leggi di revisione previste dall’art. 138, ma avrebbe bisogno di un percorso diverso, come quello di una vera e propria costituente.
Questa maggioranza ha già su di sé il massimo della concentrazione del potere e la riforma costituzionale del Premierato, unica nel suo genere in tutto il mondo democratico, ne legittimerebbe ancora di più gli effetti distruttivi del sistema democratico.
Le conseguenze nefaste per la democrazia italiana sono molteplici e qui ne indico tre che ritengo dirimenti:
– tutto il potere sul Presidente del Consiglio eletto direttamente dal popolo, a scapito dell’equilibrio dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario;
– un parlamento totalmente esautorato nelle sue prerogative e quale depositario “pro tempore” della volontà popolare (sovranità popolare) espressa attualmente con il voto dai cittadini;
– il Presidente della Repubblica che diventa un semplice passacarte, costretto ad accettare supinamente le decisioni del potere più forte in capo a quello che si chiamerà a tutti gli effetti “Premier”.
Bisogna analizzare attentamente questa riforma del Premierato meloniano, contrastarla nel merito e attrezzarsi adeguatamente per il referendum prossimo venturo
 

La Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” aderisce alla manifestazione indetta da Non Una di Meno per la giornata Internazionale contro la violenza di genere

25 novembre Scale Bastione San Remy ore 16.00 – 19.00

 

 

 

 

Mercoledì 8 novembre 2023 ore 18.00

ASSEMBLEA ORDINARIA SOCI

 

L’assemblea ordinaria della Scuola è convocata il giorno 8 novembre 2023, alle ore 18.00 in prima convocazione e alle 18,30 in seconda convocazione in modalità mista, in presenza in sede, via Piceno n. 5 Cagliari, e online su piattaforma zoom

sul seguente O.d.g.:

1) Ufficializzazione delle dimissioni del Presidente

2) Elezione due nuovi componenti del Direttivo per completarne la composizione sino a sette membri, dopo le dimissioni di Roberto Mirasola

3) Varie ed eventuali

Vi informo tutti che il Comitato Direttivo, riunitosi in data 25 10 2023, ha accettato le mie dimissioni da Presidente della Scuola di Cultura Politica e da componente del Comitato Direttivo stesso. Poiché non è stata individuata la possibilità di sostituirmi all’interno di esso, nell’attuale composizione, il Direttivo propone, ai fini del reintegro e di un eventuale completamento per raggiungere il previsto numero di sette componenti, l’elezione di due nuovi componenti. Si rende noto che è già stata presentata la candidatura di Fernando Codonesu e si invitano altre socie a presentare la propria candidatura.

Come previsto nell’art. 10 dello Statuto, in seno al Comitato di direzione modificato e reintegrato dall’Assemblea, si procederà all’elezione del nuovo Presidente.

Possono partecipare all’Assemblea tutti i soci con diritto di voto regolarmente iscritti alla Scuola e convalidati dal Comitato di Direzione nella riunione del 25 ottobre 2023.

Se qualcuno non può partecipare direttamente può delegare qualche altro socio in sua rappresentanza.

In tal caso la delega va inviata alla mail del presidente della Scuola:

presidente@scuoladiculturapoliticafrancescococco.it

 il link per la riunione online sarà inviato via mail ad ogni socio

Un caro saluto

Roberto Mirasola

lunedì 16 ottobre 2023   ore 17.30

Fondazione di Sardegna 

“Il cosiddetto “decreto Caivano”, emanato d’urgenza come risposta ai recenti fatti di cronaca che nel comune di Caivano hanno coinvolto minorenni come vittime e come autori di gravi reati, auspicherebbe dimostrare l’immediato “intervento dello Stato”, dopo la visita della Presidente del Consiglio, Meloni. Ci chiediamo se si tratti di un provvedimento adeguato a far fronte ai fenomeni di devianza e di rifiuto delle regole in contesti di “degrado, di vulnerabilità sociale e disagio giovanile”. Un intervento sanzionatorio, che si propone di rafforzare l’obbligo scolastico con multe e minacce d’inasprimento delle pene, verso ciò che, nel decreto, è definito “elusione”, ma che è povertà educativa, abbandono scolastico, privazione di fatto di un diritto riconosciuto dalla Costituzione, può essere la risposta adeguata? Il Seminario condotto da Rosamaria Maggio intende approfondire questi interrogativi sul piano giuridico, pedagogico e sociale, tenendo anche in considerazione la situazione di dispersione e abbandono della scuola in Sardegna. Interverranno il Sostituto Procuratore di Cagliari, Presidente dell’ ANM Sardegna, Andrea Vacca; la Segretaria generale FLC CGIL Cagliari, Francesca D’Agostino; Suor Silvia Carboni, Responsabile della Casa famiglia Padri Somaschi di Elmas; Bianca Pili, Studentessa di Giurisprudenza.

diretta video sul canale Youtube della Scuola

LA VIA MAESTRA. Insieme per la Costituzione

La Scuola di cultura politica Francesco Cocco, insieme alla CGIL e a tante altre associazioni democratiche,  partecipa all’iniziativa pubblica del 3 ottobre 2023 che si terrà al Lazzaretto di Cagliari dalle ore 17.00.

L’iniziativa è indetta in preparazione alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 7 ottobre

Il 7 ottobre una grande manifestazione nazionale a Roma per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare 

link per i documenti completi

Comitato di Cagliari di sostegno alla manifestazione del 7 ottobre a Roma (pdf)

Camera del Lavoro di Cagliari – in piazza per LA VIA MAESTRA

CGIL nazionale – manifestazione 7 ottobre

Sabato 23 settembre alle ore 17.00

nella sala conferenze della Società degli Operai di Mutuo Soccorso della Città di Cagliari in Via XX Settembre 80, il manifesto sardo con la collaborazione di Aladin Pensiero e della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco organizza la presentazione del libro edito da SEB27 Crisi globali e affari di piombo. Politica e industrie italiane nel mercato internazionale delle armi da guerra. L’autrice, la giornalista Futura D’Aprile dialogherà con Roberto Loddo del manifesto sardo. Saranno presenti e interverranno anche organizzazioni del terzo settore e attiviste e attivisti del mondo antimilitarista e pacifista sardo

 

 

Per uno schieramento elettorale di centro sinistra largo, unito e plurale

 

La scadenza elettorale per il rinnovo del consiglio e del presidente della Regione così come dei sindaci e dei consigli dei comuni di Cagliari e Sassari è oramai alle porte.

Il centrodestra a guida Solinas è al capolinea.

Sono talmente tanti e gravi i disastri compiuti dalla giunta sardo-leghista, tra tutti basti pensare ai trasporti con la continuità territoriale negata e la sanità pubblica inesistente in tutti i territori al punto che molte famiglie rinunciano alle cure.

Da venti anni c’è sempre alternanza nelle elezioni regionali, ma non si può contare sulla statistica a posteriori per il prossimo avvicendamento. No, nessuna statistica e tanto meno nessun ricorso alla cabala: bisogna costruire l’alternativa nella pratica politica di ogni giorno.

continua a leggere l’appello con le adesioni finora pervenute e le indicazioni per la sottoscrizione

(di Fernando Codonesu)

Mercoledì 14 giugno 2023 ore 17.30

Quale futuro per l’Unione Europea? Tra stati membri e nuovi richiedenti

Fondazione Banco di Sardegna

via San Salvatore da Horta 2



La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, organizza un seminario di riflessione sulle prospettive riguardanti l’Unione Europea dal titolo “Quale futuro per l’Unione Europea? Tra Stati membri e nuovi richiedenti”. Seminario che si terrà mercoledì 14 giugno alla Fondazione Banco di Sardegna con orario di inizio alle 17,30.

Il 2004 ha visto l’ingresso dei paesi ex comunisti e delle repubbliche baltiche all’interno dell’U.E. Se in un primo momento questo ha creato una grande euforia, oggi possiamo dire che l’entusiasmo iniziale forse non ha soddisfatto le attese. E’ un fatto che Polonia e Ungheria, paesi fondatori nel 1991 del cosiddetto gruppo Visegrad con repubblica Ceca e Slovacchia, più volte sono finite sotto accusa per violazione dei valori fondamentali dell’U.E. Preoccupano, tra le altre cose, la riforma della giustizia in Polonia, che mette a rischio l’indipendenza dei giudici, e l’atteggiamento dell’Ungheria nei confronti dei migranti e richiedenti asilo. Esiste una contrapposizione interna all’U.E. tra la “vecchia Europa”, con Francia e Germania in testa e il gruppo Visegrad? Tra chi vuole un’Europa più autonoma sul piano politico e chi invece preoccupato dalla vicina Russia e in nome della sicurezza è più vicino agli Stati Uniti che alla stessa Unione di cui fa parte? Ragionamento che accomuna anche le ex repubbliche baltiche.  Se cosi fosse, com’è possibile che si sia arrivati a ciò? Si è forse sottovalutato il processo di allargamento dell’Unione?

L’invasione russa dell’Ucraina ha poi riportato al centro del dibattito l’ingresso di nuovi Stati come la Moldavia, la stessa Ucraina, la Bosnia e non ultima la Georgia. E’ una prospettiva lungimirante negli equilibri geopolitici che potrebbero consentire un futuro di pace? Oppure si sottovaluta senza tener conto delle differenze storiche, economiche e sociali di questi paesi? I nazionalismi presenti in Ucraina e Georgia sono da ritenersi superati o ancora abbiamo di fronte  delle democrazie che non possiamo certo definire stabili?

Di tutto questo parleremo con:

Roberto Di Quirico ricercatore relazioni internazionali Unica

Matteo Meloni giornalista Eastwest rivista di geopolitica

Silvia Boltuc analista geopolitica

Franco Ventroni Esperto in programmi e politiche europe e direttore Scuola di cultura politica Francesco Cocco

diretta video sul canale youtube della scuola

Risultati elettorali in Italia e in Europa

Leggendo i risultati elettorali (di Rosamaria Maggio)

Soffia un vento di destra in tanti paesi europei. Dopo la Svezia, la Polonia, l’Ungheria e l’Italia, i partiti conservatori conquistano la maggioranza. Anche in Spagna dove il governo Sanchez ha fatto una politica che ha raggiunto evidenti risultati: una riforma del lavoro che ha fatto registrare un aumento dell’occupazione (più 12,6%), la generalizzazione dei contratti a tempo indeterminato e la disoccupazione diminuita al 12,9 %. Ciò nonostante alle ultime amministrative, le destre hanno riportato una vittoria netta, portando Sanchez allo scioglimento del Parlamento ed a indire elezioni anticipate.
Nel nostro paese alle recenti elezioni amministrative, si conferma una volontà elettorale che premia le destre, confermando o conquistando molte amministrazioni comunali, anche in comuni importanti, su tutto il territorio nazionale.
Potremmo dire che un elettorato non vira in pochi mesi anche perché non emerge al momento una opposizione significativa né compatta. Né è sufficiente fermarsi alla considerazione che si tratta di elezioni amministrative che non danno necessariamente informazioni dal punto di vista politico.

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Attualità politica (di Tonino Dessì)

 
 

Notarelle.

– Erdogan ha vinto (di nuovo e definitivamente) in Turchia.

– Sanchez in Spagna si è dimesso a causa della sconfitta inflittagli dalla destra nelle elezioni locali.

– La settimana scorsa i conservatori greci di Mitsotakis hanno inflitto una sconfitta irrimediabile alla sinistra di Tsypras.

– Non è la sinistra che perde, ma la destra che stravince. La sconfitta non è della sinistra, ma della democrazia. È ormai direttamente quello, l’obiettivo da abbattere, a favore di forme politiche autocratiche e reazionarissime.

A chi ha sostenuto in questi anni che il problema non siano i diritti, basti la fatwa lanciata ieri da Erdogan: “Le opposizioni hanno perso perché sono LBTG: scanneremo chi mette in discussione la famiglia”.

Non è che in Italia sia troppo diverso.

L’ultimo baluardo resta Mattarella: noi continuiamo a sostenere l’intangibilità della Presidenza della Repubblica come istituzione costituzionale di riferimento unitario,

 

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La Turchia è di Erdogan (di Emanuela Locci)

Con la vittoria elettorale del 28 maggio il presidente Erdogan si è garantito altri cinque anni di governo di una delle più importanti, dal punto di vista strategico, nazioni dell’area del Mediterraneo, la Turchia.

Una vittoria in parte scontata che ha dimostrato ancora una volta che nonostante la pressante crisi economica, il recente terremoto, tutti i problemi che affliggono la società turca, Erdogan è ancora saldamente al potere.

Si propone un’analisi della situazione sia dal punto di vista interno, sia internazionale.

Cosa ha concorso alla vittoria di misura sullo sfidante Kemal Kiliçdaroglu, candidato della coalizione di opposizione?

Sono numerosi gli elementi che hanno concorso alla vittoria del capo dell’AKp, che ormai guida la Turchia da circa venti anni, superando anche Ataturk in questo primato.

Innanzitutto corrisponde al vero che Erdogan anche in occasione di queste elezioni ha avuto uno strapotere di presenza e influenza sui media nazionali, spesso legati alla sua leadership,

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Sit in contro il DDL Calderoli

Comunicato del Presidente Roberto Mirasola (21-05-2023)

La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco ha aderito e partecipato al sit in organizzato venerdì scorso dal Comitato sardo contro l’autonomia differenziata. Siamo rimasti, purtroppo, sorpresi dall’atteggiamento portato avanti dalla CSS e da altri movimenti indipendentisti. A nostro parere il sit in avrebbe dovuto unire le forze che hanno a cuore la battaglia contro l’autonomia differenziata riconoscendo loro pari dignità. Purtroppo questo non è accaduto e alcuni hanno preso il monopolio della Manifestazione creando polemiche. Polemiche che sono degenerate nelle ore successive in attacchi forti nei confronti dei dirigenti ANPI ai quali noi intendiamo riportare la nostra vicinanza esprimendo la nostra convinta solidarietà.

di seguito il resoconto di Andrea Pubusa (da democrazia oggi del 19-05-2023)

Al Ministro Calderoli rinchiuso nella buffet del Consiglio regionale dev’essere arrivata chiara e forte la voce dei partecipanti al sit-in sotto i portici del Consiglio regionale, “Vattene!”, “non hai nulla da dirci!”, “La Sardegna non può aderire a una legge che perpetua la sua subalternità”, poi fischietti e bandiere.

Gli interventi sono stati all’altezza. In particolare Mario Arca, a nome del “Comitato sardo per il NO all’autonomia differenziata” ha pronunciato un discorso appassionato in cui ha enunciato le ragioni della contrarietà alla proposta Calderoli e ha concluso “minacciando” una manifestazione a Roma se la proposta non verrà ritirata.
Importanti e concreti gli interventi dai territori, dal rappresentante del Comitato Sanità, Meli, e di Carla Cossu dell’ANPI di Oristano. Il primo ha messo in luce le carenze sui servizi sanitari in Sardegna, dai piccoli ai grandi comuni. La seconda ha sottolineato come l’autonomia differenziata violi lo spirito solidale che sta alla base della Carta Costituzionale, nata dalla Resistenza.
Erano presenti e sono intervenuti molti esponenti delle associazioni e formazioni della sinistra, Orizzonte Sinistra con Pietro Pani, Sinistra futura,M5S, Progressisti, Rifondazione e i partiti di opposizione. Numerosi pure i soci della Scuola di Cultura politica “F. Cocco”, col suo presidente.

Sono intervenuti anche i compagni della CSS e dell’area indipendentista, che si sono talora dilungati (andand0 fuori tema date le finalità più immediate del sit-in) su aspetti della storia sarda più adatti a una tavola rotonda.

Alla fine hanno parlato i rappresentanti dell’opposizione in Consiglio, che hanno opportunamente, disertato l’incontro-genuflessione col Ministro.

Il sit-in si è sciolto con un impegno: continuare la mobilitazione e la lotta per battere l’oscena proposta Calderoli.

venerdì 12 maggio 2023, ore 18

Autonomia differenziata

La Sardegna ad un bivio tra nuova autonomia speciale e autogoverno

La Scuola di cultura politica Francesco Cocco organizza  il Caffè politico
Autonomia differenziata. La Sardegna ad un bivio tra nuova autonomia speciale e autogoverno”.
Intervengono Fernando Codonesu e Franco Ventroni
 
La scuola di cultura politica Francesco Cocco con questo incontro si propone di approfondire il dibattito su autonomia differenziata e autogoverno, si è infatti occupata di autonomia differenziata con vari articoli di Rosamaria Maggio Istruzione differenziata, un giorno di riflessione con la FLC CGIL e No all’ Autonomia differenziata. Ripartiamo dalle parole della nostra bella Costituzione, Franco Ventroni Regioni: Riforma e attuazione del Titolo V della Costituzione, tra autonomia differenziata e rischio di incostituzionalità, Andrea Pubusa Si può battere l’autonomia differenziata in una prospettiva federalista? e con diverse attività tra le quali l’incontro No all’autonomia differenziata e due caffè politici uno sulla scuola Scuola della Costituzione e autonomia differenziata e uno sulla sanità Autonomia differenziata Sanità differenziata.
 
Negli ultimi mesi la Scuola di cultura politica Francesco Cocco si è dedicata con particolare impegno alla raccolta di firme relative alla legge costituzionale di iniziativa popolare ”Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art.117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato.”
La raccolta sia delle firme on-line sia su moduli cartacei è andata molto bene, in quanto è stato superato abbondantemente il limite minimo delle 50.000 firme necessarie per la presentazione.  Concordiamo su quanto evidenziato nel sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale: “Va però detto che nessuna riforma testuale della Costituzione potrà mai di per sé bloccare la deriva verso la frantumazione sostanziale del paese.
L’unità della Repubblica e l’eguaglianza dei diritti sono difesi anzitutto con la battaglia politica. Ma una riforma mirata del testo costituzionale può creare condizioni migliori perché quella battaglia sia vinta.”
Continueremo a riflettere e discutere di questi temi nel caffè politico del 12 maggio, facendo riferimento soprattutto ma non solo alla situazione della regione Sardegna.
 
L’evento si può seguire in presenza, nella sede di via Piceno 5 a Cagliari, sul canale Youtube della Scuola, oppure su Zoom inviando una mail a scuolaculturafrancescococco@gmail.com. Il link sarà inviato anche tramite la newsletter
 
Vi aspettiamo.

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

Care Socie e Cari Soci,
È convocata l’assemblea ordinaria dei soci della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, per il giorno mercoledì 26 aprile 2023 nella sede di Via Piceno 5 in prima convocazione alle ore 17.00 del 26 aprile e in seconda convocazione alle ore 18.00 del 26 aprile con il seguente ordine del giorno:

1.      Relazione del Presidente
2.      Discussione e approvazione del bilancio relativo all’anno 2022
3.      Varie ed eventuali

Data l’importanza dei temi in discussione, confido nella vostra partecipazione. Ricordo che, in caso di impedimento, è possibile delegare ad un socio o socia.
Per coloro che avessero difficoltà ad essere presenti in sede sarà possibile partecipare nella piattaforma Zoom.
Un caro saluto
Roberto Mirasola

ISCRIZIONI ANNO SOCIALE 2023

Si ricorda ai soci che è possibile rinnovare l’iscrizione per l’anno sociale 2023, l’IBAN per il versamento della quota è 

 IT30N 01015 04802 00007 0730227.

Sono aperte le iscrizioni per i nuovi soci che devono compilare il modulo scaricabile dal seguente link

 https://www.scuoladiculturapoliticafrancescococco.it/modulistica/

tutte le informazioni all'interno del modulo

VERSO IL 25 APRILE

 

Verso il 25 Aprile 2023
(di Marco Sini)

Qualche sensazione su questo 25 Aprile del 2023.
E’ il 75° anniversario di quello del 1945 che per volontà del CNL divenne “Giornata della Liberazione dal nazi-fascismo”, segnata in rosso per sempre come festa nazionale nei nostri calendari.
Sono certo che per noi sarà una giornata di robusta memoria: ricorderemo e renderemo onore di Memoria ai combattenti della Liberazione, ai circa 4.000 sardi (e sarde) che dopo l’8 settembre del 1943 hanno scelto di combattere nelle formazioni partigiane e nel ricostituito Esercito italiano di Liberazione (CiL), e ai circa 8.000 sardi (soldati, carabinieri, poliziotti e guardie di finanza) deportati come IMI nei Lager in Germania. In questi giorni negli incontri e iniziative che precedono, e che seguiranno, il 25 aprile abbiamo il dovere di ricordarli.

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Che il 25 aprile segni un nuovo inizio (di Ottavio Olita portavoce per la Sardegna di Articolo 21)

Un solo precedente: il 25 aprile 1960, il governo Tambroni, monocolore democristiano con il sostegno esterno del MSI di Giorgio Almirante. Ma la grande differenza è proprio in quel ‘sostegno esterno’. Oggi quella stessa fiamma tricolore alla base della bandiera di Fratelli d’Italia è alla guida del Paese con il sostegno di cosiddette forze centriste e liberali. In realtà un governo di estrema destra che rifiuta l’antifascismo, su cui è stata costruita la Costituzione della quale si celebra il 75esimo anniversario. Basterebbe questo a spiegare perché quest’anno la Festa della Liberazione assume un valore particolare e perché dovrà essere molto sentita e partecipata. I segnali ci sono. Sono già almeno 25 le associazioni che hanno sottoscritto l’appello dell’Associazione Partigiani.

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 25 aprile 2023 (di Lidia Roversi presidente ANPI provinciale Cagliari)

Mancano meno di due settimane al 25 aprile, la Festa della Liberazione di tutta l’Italia e dei suoi alleati dal nazifascismo.

Questo 25 aprile sarà celebrato in un anno particolare, il 75° anno della nostra Costituzione e, per la prima volta, con un Governo di estrema destra, nostalgico del ventennio fascista.

Un Governo eletto con il voto democratico dei cittadini, ma la Presidente del Consiglio non riesce neppure a pronunciare la parola “antifascista” e il Presidente del Senato non perde occasione per gettare ombre sulla Resistenza stravolgendo la storia, definendo i militari del “terzo battaglione Bozen“ una banda musicale di pensionati.

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Martedì 21 marzo 2023 ore 19.00

“CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI”

Chiamatemi ex politica, ex parlamentare, ex insegnante, ma non chiamatemi mai ex partigiana. 

Perché io partigiana lo sarò per sempre.

Così si definiva Lidia Menapace (Novara 1924-Bolzano 2020), staffetta partigiana durante la Resistenza col nome di battaglia “Bruna”. Contribuì a fondare Il Manifesto sul quale scrisse a lungo e del 2014 è il libro autobiografico Io, partigiana. La mia Resistenza.

Alla sua straordinaria figura dedicano una serata

Laboratorio28  e Scuola di cultura politica “Francesco Cocco”

martedì 21 marzo

in compagnia di Monica Lanfranco e Rita Sanna.

L’iniziativa avrà luogo alle 19, nella sede del Laboratorio28,

in via Montesanto 28 a Cagliari.

L’ingresso è libero con la tessera FICC 2023 del circolo, disponibile in sede al costo di 5 euro.

 

Vedremo e discuteremo insieme il documentario CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI

di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti, un’appassionata intervista, realizzata nel 2006, che ci permette di ripercorrere la vita, le lotte e il pensiero politico di Lidia Menapace.

IL DOCUMENTARIO

CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI  (Italia, 2006, 55’)

È un documentario di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti, che nella forma classica dell’intervista racconta la vita di una figura di spicco dello scenario politico e sociale italiano dal dopoguerra ad oggi: Lidia Menapace. Femminista, partigiana, tra le fondatrici del Manifesto, senatrice dal 2006, Lidia Menapace ci riporta con la sua esperienza e con la sua pratica politica alla parte migliore delle lotte per i diritti politici, per la laicità, per l’autodeterminazione delle donne. Un documento ed una testimonianza utile per accedere alla storia del ‘900 del nostro paese con una prospettiva critica e sapiente, che aiuta a leggere anche le vicende politiche dell’oggi.

 

Monica Lanfranco

Giornalista professionista e formatrice su conflitto, nonviolenza e differenze di genere. Nel 1994 ha fondato il trimestrale femminista “Marea”,  cura diversi blog e, dal 2008, gestisce “Altradimora”, Centro di formazione con ottica femminista. Ha pubblicato diversi testi, quali: “Parole madri. Ritratti di femministe: narrazioni e visioni sul materno” (Marea Edizioni, 2017); “Crescere uomini-le parole dei ragazzi su sessualità, pornografia, sessismo” (Erickson, 2019); PuntoG-il femminismo al G8 di Genova (Vanda Edizioni, 2020). 

Ha curato cicli di trasmissioni culturali per la Rai. Nel 2006, ha realizzato il documentario “Ci dichiariamo nipoti politici” con Pietro Orsatti e, nel 2008, ha realizzato il cortometraggio “Donne da presidio” sull’esperienza delle donne nel movimento No Dal Molin.

 

Rita Sanna

Socia della Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” e del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), ha insegnato nella scuola media e nei corsi di educazione degli adulti. Appassionata di storia, si occupa di laboratori sulle fonti storiche nella pratica didattica e di iniziative per la difesa dei diritti costituzionali. Con le compagne del gruppo di biografe “Storie e memoria” ha curato la raccolta di testimonianze “Intrecci di vita e di lavoro” pubblicato da LiberEtà nel 2021.

Venerdì 17 marzo 2023 ore 18.00

“Autonomia differenziata – Sanità differenziata”

 

Venerdì 17 marzo si terrà il secondo approfondimento dedicato all’autonomia differenziata. Sarà incentrato sul tema della sanità che, insieme a quello della scuola, trattato nel precedente Caffè politico, è di fondamentale importanza perché riguarda diritti essenziali, previsti dalla Costituzione per tutti.

Molte competenze in materia di sanità erano già state trasferite alle regioni, ma le criticità del modello regionalistico sono state evidenziate durante la pandemia, che ha messo in discussione questo tipo di organizzazione per i diversi approcci utilizzati nelle varie parti del nostro paese.

In questo Caffè politico presentiamo i dati sulla situazione attuale nella nostra regione e le differenze con altre regioni, anche se i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) avrebbero dovuto garantire quelli che erano i principi della legge 833/1978, cioè l’universalità, l’uguaglianza e l’equità, indipendentemente dal luogo di residenza, con uno sguardo su quanto potrebbe cambiare in conseguenza dell’approvazione della autonomia differenziata secondo il progetto Calderoli.

L’evento si può seguire in presenza, nella sede di via Piceno 5 a Cagliari, sul canale Youtube della Scuola, oppure su Zoom inviando una mail a scuolaculturafrancescococco@gmail.com

Venerdì 10 marzo ore 18.00

“Scuola della Costituzione e autonomia differenziata”

 

La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco e il CIDI di Cagliari organizzano il Caffè politico “Scuola della Costituzione e autonomia differenziata” che si terrà venerdì 10 marzo.

I caffè politici sono degli incontri di discussione e approfondimento in cui invitiamo le persone presenti a fare domande, a esprimere considerazioni e perplessità, perché riteniamo che come cittadini dobbiamo essere informati e capire bene che cosa i nostri governanti ci stanno cucinando. L’ultimo piatto avvelenato è l’autonomia differenziata, la secessione dei ricchi come giustamente disse qualcuno.
Scrive il costituzionalista Gaetano Azzariti (Fatto Quotidiano, 28-12-22): ”Le richieste delle Regioni operano entro una logica di mera appropriazione delle funzioni da parte dei territori economicamente più forti. Una sostanziale “secessione dei ricchi … Un tentativo di mera appropriazione delle risorse e volontà di gestione diretta dei servizi pubblici essenziali. È in questo contesto che si rende palese il rischio di un’attuazione dell’autonomia differenziata che operi in violazione dei principi supremi della Carta. Basta qui ricordare l’articolo 5 (esplicitamente un “principio fondamentale” non derogabile), che riconosce e promuove le autonomie locali, ma a condizione che si preservi l’unità e indivisibilità della Repubblica.”
All’interno di questo quadro si pone l’autonomia differenziata con riferimento all’istruzione, della quale parleremo nel nostro incontro del 10 marzo. Scuola e istruzione, come ci ricorda il padre costituente Piero Calamandrei, facendo riferimento all’articolo 3 della Carta Costituzionale, primo presidio della Repubblica per rimuovere gli ostacoli, di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

Venerdì 24 febbraio

2° Seminario

Il mercato dell’energia in Italia e in Europa
dopo un anno di guerra in Ucraina

 

 

Partecipano:

Manuela Stochino: esperta del mercato dell’energia
Maurizio Ciotola: esperto gestione reti di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica
Fernando Codonesu: esperto politiche energetiche
Sergio Sulas: imprenditore agricolo

        coordina
        Franco Ventroni

diretta sul canale youtube della scuola e sulla piattaforma zoom (il link sarà inviato tramite newsletter)

di seguito l’articolo di Fernando Codonesu che tratta alcuni punti del suo intervento

Per l’autogoverno dell’energia in Sardegna

In tempi di transizione ecologica ed energetica avente come base la necessità di combattere i cambiamenti climatici in atto, considerata l’invasione della Sardegna con progetti di impianti di energia rinnovabile come quelli eolici off shore, ma anche su terra ferma come quello autorizzato vicino a Sos Enattos da parte del governo Draghi e il più recente proposto a ridosso della reggia nuragica di Barumini, così come i grandi progetti di impianti fotovoltaici a terra proposti da aziende nazionali e multinazionali su terreni agricoli anche già utilizzati ai fini dell’agricoltura e dell’allevamento, è necessario che la Sardegna intera agisca subito a tutti i livelli per creare un vasto movimento politico, culturale e sociale finalizzato all’autogoverno dell’energia.

continua a leggere l’articolo

Il comunicato stampa nella pagina dei seminari

Venerdì 17 febbraio 2023, ore 18.00

Un terremoto, due narrazioni:

Turchia e Siria 2023

La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco organizza il Caffè politico

Un terremoto, due narrazioni: Turchia e Siria 2023

con Rosamaria Maggio, che introduce e coordina per conto della Scuola di cultura politica, e il giornalista turco Murat Cinar. Sono previsti aggiornamenti live da Mezzaluna Rossa Kurdistan, Un Ponte Per, UIKI Onlus.
Rosamaria Maggio, in un articolo dedicato al terremoto, che ha colpito vaste zone abitate, mette in evidenza le difficoltà e i problemi legati ai soccorsi: “Mentre la Turchia ha largo accesso alle risorse necessarie per affrontare l’emergenza, in quanto verso la Turchia confluiranno tutti gli aiuti umanitari occidentali, la Siria, oltre ad essere colpita dalle sanzioni economiche, è da 12 anni teatro di guerra.”

La nostra iniziativa è organizzata in collaborazione con l’ASCE ed è inserita tra gli eventi organizzati per la raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto.

Le donazioni per Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia ETS

IBAN IT53 R050 1802 8000 0001 6990 236

 

 

 

 

 

 

La scuola di cultura politica Francesco Cocco aderisce alla manifestazione del 25 febbraio indetta al coordinamento “Prepariamo la Pace”

in contemporanea con le altre manifestazioni nazionali organizzate da Europe for peace

E’ disponibile la registrazione del seminario 

La Scuola di cultura politica Francesco Cocco organizza un dibattito contro la proposta Calderoli e ribadisce il NO all’autonomia differenziata, con le relazioni di

Massimo Villone, presidente del coordinamento della democrazia costituzionale e promotore della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la modifica degli articoli 116 e 117 della costituzione, (sito raggiungibile al seguente link http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-firme-proposta-di-legge/ con approfondimenti sui profili normativi dell’autonomia differenziata e federalismo)

Fernando Codonesu rievoca e attualizza l’alternativa democratica che si fonda sul pensiero meridionalista da Gramsci a Lussu con una proposta di riflessione che in un quadro unitario innesta le funzioni esclusive regionali

coordina e introduce Andrea Pubusa

interviene Alfio Desogus, promotore del Comitato sardo contro l’autonomia differenziata

Auditorium Scuola media via Piceno

ingresso da via Marche fronte via Baccaredda (cancello blu)

7 dicembre 2022

ore 17.00 – 19.00

INCONTRO DIBATTITO CON LE  STUDENTESSE E LE DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE DEL CPIA 1 KARALIS

SECONDO PERIODO, SEDE SANT’ELIA

PER UNA SCUOLA CHE NON DISPERDE E NON DISPERA

Ascolto delle “Audio-lettere per Nino” alla presenza delle autrici

(studentesse del secondo periodo didattico, CPIA Karalis sede Sant’Elia)

e delle docenti del Consiglio di classe

diretta video sul canale Youtube https://youtube.com/channel/UCNavhX8TmYe0DeihXQXO2-A

e sui canali facebook del CIDI e della Scuola di cultura politica

Scuola alla ribalta, su stampa e media per le esternazioni del Ministro dell’istruzione e del merito, per i fondi destinati dal PNRR che devono essere spesi; scuola alla gogna, per le polemiche riguardanti i risultati, le manchevolezze rispetto ai compiti e le responsabilità che le sono attribuite.
“E se la scuola pubblica e democratica non fosse come chi non la conosce la descrive (solo per criticarla)?

La SCPFC affronta il tema della scuola in collaborazione con il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti. Ha scelto di parlarne cioè partendo dal punto di vista interno, sostenendo la voce di chi professionalmente vi opera e da 50 anni collabora in associazione con altri insegnanti, nel segno della democrazia e della tutela del diritto fondamentale dell’istruzione.

“Per una scuola che non disperde e non dispera”.
Proviamo a raccontare una scuola diversa con l’associazione CIDI, gli insegnanti e le insegnanti e soprattutto le studentesse del CPIA Karalis 1, mercoledì 7 Dicembre

Lettera di Europe For Peace alle Associazioni, Circoli, Comitati che hanno aderito alla Manifestazione Nazionale per la Pace del 25 novembre 2022



25 Novembre

CORTEO CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E LA VIOLENZA DI GENERE

PIAZZA GRAMSCI – ORE 17.30 – CAGLIARI

Il concentramento è previsto per le 17.30 per riuscire a partire entro le 18.30. Per chi vuole raggiungerci in corsa, questo sarà il percorso che seguiremo, pensato per essere il più possibile accessibile anche da parte di persone con difficoltà motorie: via Sonnino – via XX Settembre – tappa in piazza Darsena – via Roma – conclusione in piazza del Carmine con lettura di interventi e abbracci.

Venerdì 11 novembre ore 18.00

“Femminismo femminismi”

verso il 25 novembre
diritti prospettive problemi

 

venerdì 11 novembre 2022 alle ore 18:00

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

manifestazioni il 25 novembre a Cagliari ed il 26 novembre a Roma

Con l’arrivo della destra al governo quali prospettive per i diritti delle donne e più in generale per i diritti civili? Abbiamo sentito parole come diversità, identità, tradizione usate come clave e ribaltate nei loro significati. Abbiamo timore che si vogliano rendere inefficaci leggi importanti. Ma vogliamo guardare avanti e farci sentire.
Allora condividiamo un Caffè non troppo amaro con le compagne di Non una di meno e parliamo di femminismo e femminismi, di prospettive – buone o cattive non si sa – ma anche di progetti, di iniziative, di futuro.

in sede via Piceno n° 5 a Cagliari, sulla piattaforma Zoom (il link sarà inviato con una newsletter) e sul canale youtube della scuola

l’evento è inserito nelle attività del Mese dei Diritti Umani

la Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco”

ha aderito alle manifestazioni

CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE

promosse da Europe for Peace e Rete Pace e Disarmo

il testo dell’intervento presentato al sit-in di Cagliari da Gabriella Lanero

La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco aderisce alla piattaforma Europe for peace della rete Pace e disarmo e del Coordinamento provinciale di Cagliari Prepariamo la pace di cui sottoscrive e sostiene tutte le richieste.
E’ importante la scelta di organizzare una manifestazione cittadina che offra alle associazioni e ai gruppi della società civile l’occasione di incontrarsi e di esprimere le richieste del negoziato di pace e il rifiuto delle armi nucleari.
A chi ci rivolgiamo?
Sono diminuite le speranze che le istituzioni italiane onorino il principio costituzionale di ripudio della guerra e rappresentino la volontà pacifista che anima gran parte della società civile.
Come cittadini europei ci rivolgiamo, quindi, alla comunità sovranazionale europea, nata dopo il disastro di due guerre, che nei trattati istitutivi esprime la volontà di pace, stabilità e sicurezza, la tutela delle minoranze, il principio di non discriminazione su base nazionalistica, perché non continui a sostenere la guerra con l’invio di armi, perché si adoperi per un negoziato di pace. L’auspicio è che si costituisca un’onda di pressione, un’alleanza della società civile, formata dalle reti, i movimenti, i sindacati e tutte le forze europee progressiste e democratiche, che consenta, fra gli stati divisi da diversi interessi, il prevalere delle posizioni di chi sostiene lo stop alla guerra e la mediazione del negoziato.
L’Europa, per la sua storia e posizione geografica è ponte fra i mari e fra i continenti….

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la Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco”

ha aderito alle manifestazioni

CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE

promosse da Europe for Peace e Rete Pace e Disarmo

sabato 5 novembre

manifestazione nazionale a Roma    

sit-in a Cagliari ore 17.00 in piazza Garibaldi

  I link rimandano ai siti con i relativi documenti e le associazioni aderenti

  Comunicato della Scuola di cultura politica  “Francesco Cocco”

  Comunicato del Coordinamento Provinciale di Cagliari di “Prepariamo la Pace

28 ottobre 1922     Marcia su Roma

Archivio di Stato di Cagliari “Processo alla marcia. 1922-2022 – A cent’anni dalla marcia su Roma” I tanti approcci alla “marcia”. Un possibile dialogo tra competenze” (di Rita Sanna)

Il 28 ottobre 2022 si è svolta la bella iniziativa dell’Archivio di Stato di Cagliari “Processo alla marcia. 1922-2022 – A cent’anni dalla marcia su Roma””I tanti approcci alla “marcia”. Un possibile dialogo tra competenze”, interessante serata di discussione e confronto aperta anche al pubblico presente, corredata da una rassegna documentaria a tema.

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Il fascismo e la lunga coda di paglia dei liberali italiani (di Gianni Fresu da democraziaoggi.it)

Il fascismo rappresenta un grande buco nero per la civiltà europea, nel nostro caso, la contraddizione nazionale rispetto alla quale i liberali italiani non riescono a nascondere la propria lunghissima coda di paglia. Per questa ragione Croce definì il fascismo una crisi morale europea senza alcuna radice sociale (borghesia) o politica (liberalismo) riconducibile al suo album di famiglia e, oggi, i suoi discendenti, anziché studiare le responsabilità endogene….

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Introduzione alla giornata di studi su “Emilio Lussu e la marcia su Roma” organizzato il giorno 28 Ottobre 2022 presso l’Istituto Pietro Martini di Cagliari (di Lorella Villa)

Il centenario della marcia su Roma rappresenta per il nostro Paese una ricorrenza da ricordare in modo diverso dai tanti avvenimenti che ricorrono nel calendario della Repubblica, a cadenza fissa o occasionale.
È un centenario potremmo dire “da maneggiare con cura”: non è un evento da celebrare ma non si può dimenticare.
Come affrontarlo nella scuola pubblica?…

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28 ottobre 1922: rileggere e studiare Lussu per capire e imparare (di Ottavio Olita da articolo21.org)

Una mostruosità politico-istituzionale fu all’origine dell’avvento del fascismo. Per capirlo basta rileggere alcune pagine di “Marcia su Roma e dintorni” di Emilio Lussu, ristampato di recente da Einaudi nella collana ET scrittori: il costo è talmente accessibile – 11 euro – che dovrebbe circolare in tutte le scuole, in tutte le case. Anche per capire il presente. Mi son preso la briga di sintetizzare alcune pagine di questo gioiello narrativo…

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Crolla l’aula magna dell’Università di Cagliari.

Apprendiamo dalla stampa che le lezioni erano terminate poche ore prima ed era vuota. Poteva essere una strage di proporzioni immani.

La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, Il manifesto sardo e Resistenza Civile organizzano un confronto pubblico

Sabato 22 ottobre 2022 alle ore 17.00

a Cagliari nella sede della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco in Via Piceno 5.

Introduce Roberto Mirasola presidente della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco,
coordina Roberto Loddo del Manifesto sardo

partecipano
Simona Fanzecco, segretaria generale della Cgil di Cagliari;
Bianca Pili attivista di Fridays For Future di Cagliari
Alessandro Ghinami di Reset UniCa.

L’evento sarà trasmesso in diretta YouTube e Facebook dalle pagine della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, del Manifesto sardo e di Resistenza Civile, oltre che sulla piattaforma Zoom della Scuola di cultura politica (il link sarà inviato mediante newsletter)

Venerdì 14 ottobre ore 18.00

“Leggere Lolita non basta”

Testimonianze su Teheran

La morte di Masha Amini, la 22enne arrestata lo scorso 13 settembre dalla polizia morale per l’uso scorretto del velo e morta tre giorni dopo, per le conseguenze del pestaggio a cui era stata sottoposta dalle forze dell’ordine ha acceso una protesta che si sta estendendo a macchia d’olio, milioni di persone a prescindere dal loro sesso, dalla loro età, dalla religione professata, dalla loro provenienza partecipano in maniera solidale alle proteste e  seguendo l’esempio delle ragazze iraniane che, in segno di denuncia, si tagliano i capelli pubblicamente, hanno deciso di fare altrettanto. 

Mentre il Presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato che la morte di Mahsa Amini sarà oggetto di indagine ma al contempo annuncia una dura repressione contro le proteste, gli iraniani chiedono invece un Paese libero dal dogmatismo religioso e politico in cui prevalgano la dignità umana e la giustizia e dove tutti possano godere di una società equa e non discriminatoria.

La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco con Alessia Tortolini ricercatrice in geopolitica all’Università di Pisa  e Matteo Meloni giornalista  organizza un incontro dibattito a sostegno della lotta per i diritti umani e le libertà individuali

venerdì 14 ottobre 2022 alle ore 18:00

in sede via Piceno n° 5 a Cagliari, sulla piattaforma Zoom (il link sarà inviato con una newsletter) e sul canale youtube della scuola

nella pagina degli articoli un contributo di Alessia Tortolini su istituzioni, ideologia, politica della Repubblica Islamica ed una analisi storica delle proteste in Iran

 

Dopo il 25 settembre….

opinioni a confronto

 

tutti i contributi nella pagina degli articoli recenti

venerdì 30 settembre Analisi del voto

Siamo chiamati ancora una volta a fare fronte comune. La Scuola di cultura politica in particolare deve portare avanti il suo ruolo culturale nella diffusione di un pensiero di sinistra, riformista e democratico da tutti noi condiviso, che possa favorire un processo di dialogo tra le forze dell’ormai fu campo largo. Basta con i personalismi nel dare patenti di chi è più o meno democratico.
Nostro compito è interrogarci, riflettere, discutere anche aspramente, ma poi abbiamo il dovere di fare sintesi e di portare il nostro contributo alla luce mettendolo a disposizione di tutti.
 
Venerdì 30 settembre, con Rosamaria Maggio e Gianni Pisanu, ci sarà il “Caffè politico” dedicato all’analisi del voto. Occasione di confronto fra opinioni diverse ma che confidiamo non debbano essere viste in contrasto tra loro.
 
Si può partecipare in presenza oppure 𝐨𝐧𝐥𝐢𝐧𝐞 sulla 𝐩𝐢𝐚𝐭𝐭𝐚𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐳𝐨𝐨𝐦
L’evento sarà trasmesso in diretta e in differita sul canale Youtube della Scuola.
Per partecipare occorre inviare una mail a: scuolaculturafrancescococco@gmail.com
 
 

In vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, la Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco organizza un incontro con i candidati

 
 
lunedì 12 settembre, alle 17,30 nella sala dell’Hostel Marina, Scalette Santo Sepolcro, Cagliari.
 
Introduce Roberto Mirasola, Presidente della Scuola Francesco Cocco
Coordina la giornalista Francesca Zoccheddu.
Intervengono:
Mauro Congia, Movimento Cinque stelle
Giovanni Fancello, Unione Popolare
Andrea Frailis, Partito Democratico
Francesca Ghirra, Verdi/Sinistra Italiana.
 
L’evento è in presenza, vi aspettiamo.
 

 

la registrazione è visualizzabile nel sito Youtube della scuola

 

 

             

Rosatellum: come funziona la legge elettorale per il voto?

In vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre, da più parti si è sollevata l’esigenza di conoscere i meccanismi di voto del Rosatellum.

Un terzo dei seggi di Camera e Senato è assegnato con il sistema maggioritario (vince chi ha un solo voto in più) mentre i restanti 2/3 con il sistema proporzionale. I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l’1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato il 3%. Cosa comporta tutto questo nelle scelte di voto?

Quali sono le soglie di sbarramento per le singole liste e quali per le coalizioni?

Martedì 6 settembre alle ore 18,30 nella sede di via Piceno 5  con Gianni Pisanu e Tonino Dessì

la registrazione è visualizzabile nel sito Youtube della scuola

La Segreteria nazionale ANPI

“Esprimiamo preoccupazione per le parole del Ministro Guerini”

7 Maggio 2022 – Nota della Segreteria nazionale ANPI a seguito dell’audizione del Ministro della Difesa nelle commissioni riunite di Camera e Senato

Invito al dibattito

di Roberto Mirasola

presidente della Scuola di cultura politica Francesco Cocco

L’invasione russa in Ucraina ha da subito creato sconcerto in un’opinione pubblica europea non più abituata a vedere una guerra nel suo territorio. I primi giorni in particolare sono stati drammatici, l’entità delle operazioni militari su vasta scala ha sorpreso tutti. In quei giorni sono emerse diverse visioni. Vi era chi vedeva nell’avanzamento a est della Nato una causa dell’offensiva russa e chi condannava l’invasione come qualcosa di inaccettabile nel XXI secolo. Piano piano si è arrivati ad una unanime condanna della condotta russa, ma le divisioni sono rimaste, anzi si sono accentuate sull’opportunità o meno di fornire armi agli ucraini.
Viste le polemiche e il ruolo svolto dalla stampa nazionale, più impegnata a spaventare gli utenti o a schierarsi, piuttosto che a fare analisi capaci di spiegare le motivazioni del conflitto e le possibilità di negoziare la pace, ci siamo interrogati, come Scuola, e abbiamo scelto la via per noi più congeniale, quella di ospitare nel nostro sito web punti di vista anche tra loro differenti ma caratterizzati da autorevolezza e capacità di analisi. Insomma, abbiamo provato a favorire il dibattito. Siamo convinti che solo il dibattito franco, caratterizzato da rigore e onestà intellettuale, possa contribuire a migliorare la comprensione di fatti e circostanze. Opinioni, che riteniamo possano essere un arricchimento della cultura pacifista e di sinistra alla quale fortemente e convintamente apparteniamo. Il confronto è per noi linfa vitale, non ci spaventa, anzi proviamo ad alimentarlo. Purtroppo, ci si sta abituando a confronti che danno vita a tifoserie, con offese, battute di cattivo gusto e via dicendo, ma vogliamo che questo modo di operare resti per noi estraneo.
Veniamo tutti dalla difesa della Costituzione e nella Costituzione ci siamo sempre riconosciuti. Questo è orgogliosamente il nostro campo di appartenenza.

Invitiamo tutti al dibattito nello spirito costruttivo della pace e della democrazia.

Cessate il fuoco immediato, composizione pacifica della controversia tra Russia e Ucraina

petizione su Change.org

 

La Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” di Cagliari invita quanti hanno a cuore la pace a sottoscrivere un appellorivolto a Putin, a Zelensky e a quanti altri Capi di Stato e autorità convolte e interessate, per il cessate il fuoco immediato,per la composizione pacifica della controversia internazionale e per la costruzione di un sistema di accordi e garanzie internazionali per la pace e la sicurezza

Cessate il fuoco immediato, composizione pacifica della controversia tra Russia e Ucraina

da Andrea Pubusa (Democraziaoggi)

Decimomannu, migliaia in marcia per la pace in Ucraina

Manifestanti decisamente fuori dal coro: “Di fronte al perdurare della guerra e all’attuale clima di grave tensione internazionale esprimiamo la nostra contrarietà assoluta alle operazioni belliche e all’uso delle armi fra i popoli e chiediamo l’immediata cessazione dei bombardamenti”.
Corteo pacifista e pacifico, con tanto cartelli, striscioni, slogans e cori; infondati i timori, inutile e ingiustificato l’imponente schieramento di forze dell’ordine.  Non poteva mancare la richiesta di riconversione della RWM di Domusnovas, oggetto permanente della lotta dei pacifisti sardi. “Non vogliamo che sul suolo sardo vengano prodotti micidiali ordigni che vengono poi usati per massacrare le popolazioni civili qua e là nel mondo. Accogliamo i profughi e le profughe che vengono dall’Ucraina come fratelli e sorelle e allo stesso modo accogliamo chi fugge da ogni guerra, senza distinzioni. Esprimiamo solidarietà e aiuto a chi in Russia e in Ucraina lotta per la pace e si rifiuta di partecipare a questo massacro e per questo subisce la repressione dei rispettivi regimi. Come loro anche noi rifiutiamo qualunque arruolamento e partecipazione alla guerra”.
“La guerra parte da qui”, gridano i manifestanti di fronte all’aeroporto militare di Decimomannu, ex base Nato, che il coordinamento provinciale di Cagliari Prepariamo la Pace A Foras-Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna ha scelto come destinazione finale di una marcia partita dalla stazione ferroviaria, con gente arrivata da diversi paesi e molti giovani. Nessuno meglio dei sardi capisce gli orrori delle guerre, sempre subite e mai promosse dagli abitanti dell’isola.ibus leo.

da Filippo Lunesu
(Movimento Nonviolento Sardegna)

Marcia Popolare contro la Guerra

Di fronte all’orrore della guerra in Ucraina, sanguinosa e spietata come tutte le guerre, siamo chiamati a mobilitarci per il raggiungimento della pace tra i popoli. Sappiamo che questa guerra, scatenata materialmente da Putin, è il risultato di decenni di riarmo e di tensioni tra NATO E Russia e delle mire economiche e di predominio politico degli Stati Uniti e della Russia.
Come nonviolenti ribadiamo la nostra neutralità attiva e il nostro rifiuto di ogni guerra.
Chiediamo solidarietà e aiuto per le vittime civili dei bombardamenti, ma anche per i pacifisti russi ingiustamente arrestati e per gli obiettori di coscienza ucraini perseguiti dal potere militare.
Diciamo No all’invio di armamenti all’Ucraina, perché aggravano la situazione sul campo e rendono più sanguinoso lo scontro, in una escalation sempre più pericolosa.
Diciamo No a sanzioni indiscriminate alla Russia, perché ricadendo sull’intera popolazione colpiscono le fasce più deboli e fragili, senza però disturbare i ricchi oligarchi.
Partendo dal nostro disarmo interiore, ci poniamo l’obiettivo di un reale disarmo mondiale, cominciando dalla distruzione dei missili a testata atomica (con l’adesione al Trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari), per destinare le risorse sperperate in armamenti alla cura delle persone e dell’ambiente, all’educazione e alla cultura, alla creazione di relazioni di pace e di collaborazione fra i popoli. Per questo dobbiamo spezzare la catena che lega il profitto alle armi e le armi alla guerra. A cominciare dal suolo sardo, oggi palestra di preparazione delle guerre, che vogliamo libero dal terribile peso delle servitù militari e dalla fabbrica di ordigni di morte RWM.
I conflitti vanno affrontati con il confronto costruttivo, con la mediazione sincera, non certo con la falsa cultura del nemico e con l’aumento della spesa militare! Se vogliamo che ci sia ancora un futuro per le nuove generazioni e per il nostro martoriato pianeta:
BASTA GUERRE! BASTA ARMI! BASTA ALLA PREDAZIONE DELLA TERRA!

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