ATTENTI A QUEI DUE (di Giovanni Umberto Corsini)

Avevo iniziato questo breve contributo stimolato dalla riunione di Milano del  2 Settembre organizzata dal partito di Calenda e Renzi, alla quale hanno partecipato più di cinquemila persone. Una riunione molto riuscita anche perché il teatrino instauratosi fra i due  ha suscitato ilarità e empatia col pubblico che si è divertito alle battute spiritose più che  alla vera presentazione di un programma di governo. Tanto che ho deciso di intitolare questa breve nota “Attenti a quei due” in analogia alla storia raccontata sullo schermo da Tony Curtis e Roger Moore, nella quale due rivali e amici, molto diversi, si uniscono per difendere la Corona Inglese tra avventure e contradditori molto divertenti, ma anche per imporre il loro innato narcisismo. Di fatto si scrive sui giornali che dopo alcune giravolte politiche piuttosto poco edificanti, i due si sono accoppiati per superare con sicurezza la soglia del 3%, limite sotto il quale, con questo sistema elettorale, praticamente si scompare dalla rappresentanza parlamentare.

Tanto che alcuni dicono che dopo le votazioni ognuno andrà per la propria strada. Siccome a pensare male si fa peccato ma a volte ci si azzecca, potrebbe essere che raggiunto un minimo efficace di rappresentanza, la coppia potrebbe ripercorrere quanto già riuscito in occasione del Conte 2 e in passato da quei partiti che si ponevano al famoso “Centro” dove,  appoggiandosi ora a destra ora  a sinistra, creavano quell’ago della bilancia che li rendevano indispensabili e determinanti. Sappiamo bene cosa ciò comporta avendo già in passato avuto prova di questa politica da “ragiunatt”, tanto per restare a Milano e con tutto il rispetto per i ragionieri.

Un altro titolo a questo articolo, stimolato dalla solita  riunione e da alcuni giornali, poteva essere “nemici amici” in quanto effettivamente due persone così simili caratterialmente non potrebbero stare insieme a meno che un  interesse superiore, come già detto, non faccia da temporaneo collante.

Invece “il gatto e la volpe” poteva essere un titolo più accattivante e rappresentativo pensando alle figure mitiche di Pinocchio. In effetti uno è sicuramente, con quell’aria da piacione, più graffiante mentre l’altro con il suo scilinguagnolo molto fiorentino tende a farti credere ciò che vuole con un’arte magistrale di eloquio più vicino a “masticabrodo” che a “Dante”. Ma quel titolo, ancora una volta avrebbe voluto dire che i due sono pronti insieme a fare qualche marachella dopo le elezioni, ne più ne meno come fece la “volpe”, appena fatto il Governo del Conte 2, costruendo il suo indipendente partitino pronto a perpetrare quello che altri chiamano il Conticidio. Indubbiamente il titolo “Dio li fa e poi li accoppia” sarebbe stato molto attinente anche per il fatto che qualcuno di loro strizza l’occhio, per avere più consensi, anche ai valori sociali cari a un certo clero.  L’accoppiata ha già fatto molti danni al tempo in cui Renzi governava…..basti pensare al Jobs Act e quanto ancora oggi Calenda ne parli con orgoglio. Peccato che  la riforma della Buona Scuola o la gestione dell’ILVA di Taranto non siano state così apprezzate come loro vorrebbero far credere. Il referendum targato Renzi poi, è stato un chiaro eccesso di presunzione oltre che la tomba del progetto renziano.  Il male sta nel manico, alcuni dicono: l’aver stretto rapporti con Berlusconi e company fa sì che ancora oggi egli segua quel posto accanto a lui a tutti i costi nella gestione del potere. Calenda, anche se usa lo stesso specchio cui rimirarsi, è più calato nella gente ma solo in quella che conta. Ricalca per molti aspetti l’aria bonaria della Meloni, quando è in buona, con quel fare leggermente romanesco che piace al pubblico ma più agli industriali…

La strana coppia” poteva essere un titolo ma da scartare a priori. In questo spassoso film, Jack Lemmon e Walter Matthau rappresentano due persone completamente diverse uno dall’altro. Uno preciso, ordinato e ipocondriaco , l’altro spendaccione, disorganizzato e giocatore d’azzardo. Ma insieme riescono a combinare guai grossi, finendo anche in prigione. Qui  in prigione non ci va nessuno….sapendo quanto tutti ci terranno a creare il solito paracadute parlamentare, ma guai grossi li potrebbero combinare se staranno troppo assieme. Molti sostengono che i due farebbero di tutto per far tornare Draghi alla guida del Paese e questo sarebbe un guaio grosso per l’Italia non tanto per la figura eminente che Draghi occupa in Europa, quanto per il prolungarsi di una politica atlantista anti pacifista e poco ecologica, e una politica interna non certo a favore dei più fragili.

Oggi qualche giornale si avventura a chiamare i nostri due eroi  “Onlio e Onlio”, pensando ai guai che Stanlio e Onlio combinano nelle loro gag. In effetti quando si beccano tra loro, fanno un teatrino che solo al  Derby Club   di Milano si poteva vedere nei primi anni ’70 quando I Gufi di Gianni  Magni e di  Nanni Svampa si esibivano in quel locale.

 L’articolo si poteva anche intitolare  “Sono come tu mi vuoi” ricordando la canzone di Mina. Infatti Renzi fa finta sempre di fare quello che Calenda vuole, completamente arrendevole e sottomesso…ma per quanto? Oppure “Se mi lasci non vale….” di  Julio Iglesias, riferito al fatto che Calenda ha lasciato già Letta col cerino acceso in mano pochi giorni fa…. e se lo facesse a Renzi non gliela perdonerebbe.

Ma il titolo che qualcuno più ottimista potrebbe sperare più attinente è “La coppia più bella del mondo”. Potrebbe veramente rendersi utile nella delicata situazione geopolitica attuale? Non credo proprio….hanno dimostrato soprattutto di guardare troppo a destra e di essere ormai legati ai poteri forti. Entrambi cercano scorciatoie per raggiungere il potere e presto si potrebbero pestare i piedi per raggiungere i propri obiettivi. Allora in quel caso intitolerei l’articolo “Duello al sole” …..ma, nel caso, chi sarebbe il favoloso Gregory Peck? E chi soccomberebbe ? Nessuno dei due…. prima di tutto si sparerebbero a salve e poi …..per essere Gregory…..ce ne vuole…..

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