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Qatargate: Un’inchiesta fuori dalle regole? (di Rosamaria Maggio)
La decisione di tenere i mondiali di calcio del 2022 in Qatar è stata presa nel 2010.
Eva Kajili aveva 32 anni, era membro del Parlamento ellenico e per la elezione al Parlamento Eu ha dovuto attendere il 2014, quindi 4 anni dopo che il Qatar conquistasse i mondiali.
Antonio Panzeri era invece parlamentare Eu (2004-2019), ma non lo è più in questa legislatura.
Marc Tarabella è parlamentare UE dal 2004 e quindi in carica al momento della decisione nel 2010. Come pure Andrea Cozzolino il cui mandato ha inizio nel 2009.
Francesco Giorgi non è parlamentare come Panzeri ma ne è stato collaboratore quando quest’ultimo era parlamentare ed al momento dell’arresto era collaboratore del parlamentare Cozzolino.
Dal 9 dicembre 2022, giorno degli arresti eccellenti, Panzeri, Giorgi e Kajili, sono indagati per corruzione (ma anche associazione a delinquere) ,a seguito del rinvenimento di denaro in contante durante le perquisizioni domiciliari.
Ma ritrovare denaro in contante in casa di qualcuno può essere un indizio di un reato come la corruzione, ma non può da solo essere considerato prova di quel reato.
Per costruire le prove è stata trattenuta la Kajili fino a 4 mesi in detenzione preventiva, sottoposta a pressioni al limite della tortura psicologica (luce accesa 24 ore su24, mancanza di acqua per lavarsi, allontanamento della figlia di 2 anni), e solo ora è stata ammessa ai domiciliari con braccialetto elettronico.
Panzeri è stato messo ai domiciliari qualche settimana prima della Kajili, dopo aver raggiunto un accordo con la procura belga, che avendone arrestato la moglie, la figlia e la commercialista, in cambio di una promessa di una pena di un anno, ha ottenuto dichiarazioni che hanno coinvolto altri parlamentari come Tarabella e Cozzolino. Anche lo stesso Giorgi è stato messo ai domiciliari dopo aver ammesso le sue responsabilità assieme a Panzeri.
Colei che è stata più vessata è proprio la ex vicepresidente Kajili che non ha accettato di riconoscere responsabilità, dichiarandosi totalmente estranea ai fatti e quindi innocente, e pagando questa sua posizione con la detenzione preventiva più lunga di tutti i protagonisti.
Emerge un fatto su tutti e cioè che la decisione sui campionati era già stata presa, che la corruzione per influenzare il Parlamento Eu non è stata provata, né risulta che l’eventuale pressione dei 3 parlamentari (Kajili, Cozzolino, Tarabella), abbia influenzato le decisioni degli altri parlamentari (tot.705 meno 3). L’autorità inquirente in questi mesi non è riuscita a dimostrare che i 3 sono riusciti a far deliberare il Parlamento in favore del Qatar. Se così fosse stato avremmo dovuto assistere all’arresto di almeno la metà del Parlamento EU.
Può darsi che mi sbagli, ma questa inchiesta puzza di farsa, mette in scacco il Parlamento sulla base di nulla o comunque di poco, depotenzia la Unione Europea sul piano delle tutele dei diritti. Non può essere ammissibile che in Europa, culla dei diritti umani, si assista, senza nessuna critica, alla violazione di quei principi fondanti che attengono alle tutele che spettano ai cittadini inquisiti, indagati ed in stato di detenzione preventiva.
La tutela dei diritti dovrebbe fare la differenza tra l’Unione Europea e tanti paesi extraeuropei, stigmatizzati per il loro regimi autoritari.
Assistiamo al contrario a situazioni molto pericolose, rispetto alle quali la società tutta non è stata e non è sufficientemente attenta.
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Redazione Scuola