Riflessioni dell’imbrunire (di Roberto Mirasola)

Finalmente siamo riusciti a costruire una coalizione credibile che è stata compresa da buona parte dei votanti. L’astensionismo è alto e dovremmo interrogarci sino in fondo per ridare credibilità alla politica. Questa volta non si può sbagliare: sobrietà, serietà e competenza dovranno essere le parole d’ordine. Ho fatto riferimento ad una parte degli elettori, perché le liste della dx sono andate meglio delle nostre, ciò vuol dire che la candidata è stata una scelta azzeccata e di questo va dato merito a chi non solo l’ha scelta, ma anche a chi l’ha difesa nei momenti difficili.

La vittoria genera entusiasmo ma questo non deve sostituirsi alla lucidità che ora è più che mai necessaria, le amministrative nelle due maggiori città della Sardegna sono dietro l’angolo. A mio parere la strada da percorrere è la stessa, ci vuole una candidatura che porti una ventata di novità, con le dovute competenze e capace di fare sintesi.

Cagliari, posso parlare per la mia città, dovrà avere la sua funzione all’interno del sistema Regione. Siamo una città del Mediterraneo dove i Fenici erano di casa, quindi sappiamo coniugare e comprendere le culture del Mediterraneo. Dobbiamo ritornare ad essere accoglienti ed avere un ruolo nel Mare Nostrum, con uno sguardo verso il futuro che non potrà che essere l’Unione Europea dei popoli e non degli egoismi nazionali. Al contempo dobbiamo parlare ai nostri territori interni. I nostri uffici Istituzionali presenti in città non devono essere visti come un peso ma devono diventare un approdo per tutti i sardi.

Infine, ma non ultimo per importanza, dobbiamo dare la possibilità ai nostri giovani di poter studiare senza dovergli far pagare affitti troppo onerosi per le loro famiglie. Il nostro sviluppo parte dall’importanza che daremo alla formazione dei ragazzi.
Possiamo farcela se di nuovo ci metteremo al servizio della nostra terra.

Ricordando Luca Attanasio la sua scorta e tutte le vittime rimaste senza giustizia nel paese degli ignavi. (di Rosamaria Maggio)
La polizia deve garantire le manifestazioni, non reprimerle (di Andrea Pubusa)

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